Calcio e musica ci portano a riflettere sulla canzone popolare e la sua energia

Marzo 10, 2017 Off Di Admin

Il Napoli torna alla vittoria (come mostrato su questo sitoweb) e lo fa con una coreografia da brividi al Maradona.

Nella sfida contro la Fiorentina, vinta dagli azzurri per 2-1 grazie ai gol di Lukaku e Raspadori, la Curva A e la Curva B hanno illuminato lo stadio con una scenografia speciale: la scritta “Anema e core”, un omaggio alla passione e all’anima del tifo partenopeo. Tra i presenti sugli spalti, anche Serena Brancale (nelle notizie di oggi), la cantante barese che ha portato all’ultimo Festival di Sanremo una canzone dallo stesso titolo.

Sorprendendosi nel vedere il suo brano indirettamente celebrato dai tifosi, Brancale ha condiviso l’emozione sui social, immortalando quel momento unico. La sua musica, che mescola sonorità jazz e pop con radici nella tradizione napoletana, dimostra come la cultura musicale delle città del Sud sia in continua evoluzione e contaminazione. Nonostante le differenze tra i dialetti di Bari e Napoli, la musica popolare oggi viaggia velocemente attraverso i social, in particolare su TikTok, diventando patrimonio condiviso da pubblici sempre più ampi.

Quello che è accaduto al Maradona, quindi, non è solo la testimonianza di un forte legame tra il calcio e la musica, ma anche la dimostrazione di come le canzoni possano trasformarsi in inni, adottati spontaneamente dalle comunità che si identificano in un suono, in una parola, in un’emozione collettiva.

Le ultime canzoni di Serena Brancale, la sua carriera e il suo successo

Serena Brancale continua a crescere dopo il successo di Sanremo, dove ha mostrato di saper fondere bene jazz, funk, R&B e neo soul con una forte identità artistica. La cantautrice barese ha costruito una carriera solida e ricca di collaborazioni, lavorando con artisti come Ghemon, Richard Bona, Clementino e Annalisa. Il 2024 ha segnato il suo ritorno sulla scena con “Baccalà”, brano che mescola funk carioca ed elettronica con il dialetto barese, diventando virale sui social. A questo hanno fatto seguito “La zia” e “Stu cafè”, che confermano la sua capacità di innovare e sperimentare con sonorità diverse.

Nel 2025, Brancale è tornata sul palco di Sanremo con “Anema e core”, una canzone in dialetto barese e napoletano ispirata a Pino Daniele, classificandosi al ventiquattresimo posto. Il singolo ha comunque riscosso successo, arrivando all’undicesima posizione nella classifica FIMI. Durante la serata delle cover ha duettato con Alessandra Amoroso su “If I Ain’t Got You” di Alicia Keys, dimostrando ancora una volta il suo talento vocale. Con quattro album pubblicati e una carriera sempre in evoluzione, Serena Brancale si conferma un’artista poliedrica e innovativa, capace di coniugare tradizione e sperimentazione musicale.

La musica pugliese e napoletana si fondono grazie a chi sperimenta

La fusione tra musica barese e napoletana non è un caso isolato, ma il risultato naturale di un dialogo musicale che esiste da tempo e che continua a evolversi grazie a chi sperimenta. Entrambe le tradizioni condividono un forte legame con la cultura popolare, il dialetto e una sonorità mediterranea che spazia dal folk al jazz, passando per la musica latina e il blues. Questa affinità ha permesso a molti artisti di contaminare i generi, creando qualcosa di nuovo senza tradire le proprie radici.

Negli ultimi anni, figure come Serena Brancale hanno dimostrato come l’ibridazione musicale sia una strada percorribile e di grande impatto. Il suo brano “Anema e core”, presentato a Sanremo 2025, ne è un esempio: un pezzo che richiama la tradizione napoletana ma che parla il linguaggio ritmico e sonoro della musica barese, fondendo melodia e groove in un unico respiro.

Questo approccio si inserisce in un filone più ampio che vede artisti come Enzo Avitabile, James Senese o i Nu Genea esplorare contaminazioni tra la canzone napoletana e altri generi, dal funk al jazz, dall’elettronica alla world music. La sperimentazione musicale è il motore del rinnovamento culturale e dimostra che le tradizioni non sono statiche, ma in continua evoluzione. Bari e Napoli, con le loro identità sonore uniche, continueranno a incontrarsi, a dialogare e a ispirare nuove generazioni di artisti.