La rivoluzione della cannabis: gli uomini che fumano sono più fertili

Febbraio 10, 2019 Off Di Admin
La rivoluzione della cannabis: gli uomini che fumano sono più fertili

La cannabis fa parlare di sé in ogni ambito possibile e immaginabile. Tra legalizzazione della canapa e uso a scopo terapeutico e ricreativo, sono molti i settori interessati. Ma sicuramente l’interesse maggiore si avverte nel settore della salute: la medicina infatti è particolarmente accorta agli effetti che la sostanza riporta nel nostro organismo. E di recente, dopo vari pro e contro stilati per l’assunzione della droga, emerge invece un altro effetto positivo. Secondo un nuovo studio condotto nell’Università di Harvard, gli uomini che assumono in basse quantità la marijuana, aumentano la concentrazione DJ spermatozoi. Dopo il positivo campanello d’allarme, sono scattati nuovi accertamenti.

Gli uomini e il fumo: cosa accade agli spermatozoi

Lo studio parla chiaro: se un maschio nel corso della propria vita ha fumato cannabis forse ha !migliorato la sua condizione di fertilità. Gli spermatozoi soni molto più efficienti rispetto a quelli di uomini che invece non hanno mai fumato marijuana. 

La tesi è stata fortemente portata avanti, e avallata grazie ad uno studio posto in essere nell’Università di Harvard, in America, e che già è stato riportato sulla rivista scientifica straniera Human Reproduction. Stando a quanto affermato dagli esperti, se ci si espone a un modico livello di cannabis durante il corso della vita si potrebbe in un certo qual modo favorire la produzione dello sperma, rendendo migliore la fertilità di un uomo.

 

L’esito dello studio ha lasciato di stucco gli scienziati stessi. Gli esperti erano fortemente convinti che la cannabis potesse riprodurre solo un effetto dannoso sulla quantità di spermatozoi e sulla fertilità di un uomo. Già da precedenti ricerche che erano state effettuate su animali e uomini con storie di abuso di cannabis, infatti, si affermava a voce alta che la droga compromettesse la salute dell’uomo e la sua capacità procreativa. D’ora in poi invece, la scienza dovrà fare un passo indietro.

L’esperimento sulla marijuana

Gli esperti hanno portato avanti lo studio esaminando la reazioni di 1.143 campioni di sperma prelevato da 662 uomini tra il 2000 e il 2017. Gli standard degli uomini selezionati erano stati: 36 anni di media, bianchi e con un livello di istruzione universitaria. Erano tutti facenti parte di coppie che necessitavano di  un incentivo per il concepimento in cliniche. Gli uomini sono stati pertanto sottoposti alla compilazione di questionari in cui descrivevano il loro consumo di cannabis. Oltre la metà degli uomini, più o meno il 55%, ha dichiarato di aver fumato. Di questi, il 44% non fumava più, mentre l’11% fumava ancora al momento del test.

L’esito dello studio

Il team di esperti ha portato avanti un’analisi dei campioni di sperma da cui si è evinto che gli uomini che sono stati soggetti a consumo di marijuana avevano una concentrazione media di 62,7 milioni di spermatozoi per millilitro. Coloro che invece erano “puliti” da cannabinoidi, aveva una concentrazione di 45,4 milioni di spermatozoi per millilitro.

Tra chi assume regolarmente marijuana, solo il 5% aveva contava meno di 15 milioni di sperma per millilitro, che è la soglia minima di “normalità” indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Di tutti questi uomini, si mantenevano al di sotto del minimo indicato circa il 12%, tutto rientrante in chi non aveva mai fumato. Inoltre, una più alta assunzione di cannabis fa addirittura crescere i livelli di testosterone.

La cannabis: più una causa o più una conseguenza?

Sulla base di quanto, stando a quanto asserito da un membro del team di Harvard, il dottor Feiby Nassan, si può plausibilmente affermare che gli uomini con livelli di testosterone più elevati sono coloro che amano il brivido di esperire comportamenti maggiormente rischiosi, come ad esempio fumare marijuana.

Di conseguenza, quindi, la cannabis non  rappresenta una causa, quanto piuttosto un comportamento di conseguenza.

Le posizioni della scienza a riguardo

Gli esiti dello studio di Harvard vanno comunque presi con le pinze. La comunità scientifica ha bisogno infatti di tanti altri studi per comprendere gli effetti della marijuana sulla fertilità maschile.

Non a caso infatti, la maggior parte degli esperti continua comune questo a dissuadere dall’utilizzo di cannabis soprattutto in quelle coppie che vogliono mettere al mondo un figlio.

Secondo la professoressa Sheena Lewis, all’interno del loro laboratorio della Queen University gli effetti rilevati dallo studio sono sorprendenti. Gli uomini comunque, al di là di quanto emerso da questo studio, dovrebbero evitare l’uso di una sostanza che potrebbe avere tanti altri effetti, niente affatto positivi, sulla loro salute.