Origi torna a Milano: futuro ancora in bilico per l’attaccante belga
Giugno 25, 2017
Incontro a Casa Milan per la risoluzione del contratto, ma l’accordo non è arrivato
Un ritorno inatteso dopo mesi di assenza. Nell’universo rossonero si è materializzata una figura quasi dimenticata: Divock Origi ha fatto la sua comparsa nel tardo pomeriggio di oggi presso la sede del Milan. Un evento che ha colto di sorpresa non solo i tifosi, ma anche gran parte della dirigenza, che nei mesi scorsi sembrava aver perso completamente i contatti con l’attaccante belga.
L’arrivo del direttore sportivo Tare sembra essere stato determinante per ristabilire un canale di comunicazione con il giocatore, considerato ormai uno dei più clamorosi investimenti fallimentari nella recente storia del club, quasi paragonabile allo sbarco di Ybets in Italia che nonostante grandi aspettative iniziali non ha saputo conquistare il mercato come previsto.
Un incontro breve e senza risultati
Sul tavolo la risoluzione anticipata. La visita di Origi al quarto piano di via Aldo Rossi è stata piuttosto breve, segno evidente che l’incontro non ha prodotto gli esiti sperati. L’oggetto della discussione era la risoluzione consensuale del contratto, ancora in vigore per un’altra stagione. Un accordo che permetterebbe ad entrambe le parti di voltare pagina, ma che richiede un’intesa economica sulla buonuscita.
Il nodo principale resta l’ingaggio dell’attaccante: 4 milioni netti all’anno, che grazie ai benefici del Decreto Crescita si traducono in 5,2 milioni lordi. Una cifra considerevole che il Milan continua a versare per un giocatore completamente fuori dal progetto tecnico, in una situazione che sta diventando sempre più paradossale con il passare dei mesi.
Una stagione da fantasma
Un anno di allenamenti solitari lontano da Milanello. La situazione attuale è il prolungamento di un’anomalia che dura ormai da tempo. Nella scorsa stagione, Origi è stato formalmente aggregato al Milan Futuro, la seconda squadra rossonera, ma in realtà non ha mai messo piede nel centro sportivo della formazione satellite. Il belga ha trascorso i mesi allenanp[…] e a Firenze, mantenendo il suo lauto stipendio senza mai presentarsi a Milanello.
Una condizione che ricorda altre situazioni difficili nel mondo del calcio, come ha recentemente evidenziato Maurizio Sarri parlando del suo ritorno alla Lazio come “scelta di cuore non furba”, dimostrando come nel calcio moderno le decisioni economiche spesso prevalgano su quelle tecniche e sportive.
Le prospettive future
Un secondo incontro all’orizzonte. Nonostante l’esito negativo di questo primo faccia a faccia, le parti sembrano intenzionate a riaggiornarsi nei prossimi giorni per trovare un compromesso. La dirigenza rossonera è determinata a evitare di spendere altri 5 milioni per un giocatore che non rientra nei piani, mentre Origi, che ha compiuto 30 anni lo scorso aprile, ha la necessità di tornare in campo se vuole dare continuità alla sua carriera.
L’alternativa, in caso di mancato accordo, sarebbe quella di ripetere lo scenario della scorsa stagione: un altro anno da separato in casa, fuori rosa e lontano dal gruppo squadra. Una prospettiva che non gioverebbe a nessuna delle parti coinvolte, ma che rimane concretamente sul tavolo finché non si troverà un’intesa sulla buonuscita.
Da promessa a peso morto
La parabola discendente di un talento. La vicenda Origi rappresenta uno degli errori di valutazione più evidenti nella gestione del Milan degli ultimi anni. Arrivato a parametro zero dal Liverpool nell’estate 2022, il belga era stato accolto con grandi aspettative, forte di una carriera che lo aveva visto protagonista in momenti decisivi con la maglia dei Reds, compresa la finalissima di Champions League.
La realtà milanese si è rivelata ben diversa dalle premesse: prestazioni deludenti, scarso impatto sul campo e progressivo allontanamento dal progetto tecnico. Un trasferimento che si è trasformato in un peso finanziario significativo, evidenziando come anche operazioni apparentemente a basso rischio economico possano rivelarsi estremamente onerose nel medio periodo.
Il punto di vista del club
Una situazione da risolvere rapidamente. Per il Milan, chiudere la questione Origi è diventata una priorità non solo economica ma anche gestionale. La nuova direzione sportiva guidata da Tare ha messo la risoluzione di questo caso tra i primi punti della propria agenda, consapevole che liberare risorse dall’ingaggio del belga permetterebbe maggiore flessibilità sul mercato.
Il club rossonero sta cercando di voltare pagina dopo alcune scelte di mercato discutibili, focalizzandosi su operazioni più sostenibili e funzionali al progetto tecnico. In quest’ottica, la separazione da Origi rappresenterebbe un segnale di discontinuità rispetto a una gestione che ha portato a investire risorse significative su giocatori rivelatisi inadeguati.
Nei prossimi giorni si capirà se prevarrà il pragmatismo, con un accordo che permetterebbe a entrambe le parti di guardare avanti, o se la situazione continuerà a trascinarsi, aggiungendo un altro capitolo a una storia che ha già scritto troppe pagine deludenti.