Bayern Monaco contro Inter porta alla memoria questo importante ex giocatore e allenatore
Aprile 6, 2017L’importante sfida tra il Bayern Monaco e l’Inter nei quarti di finale di Champions League ha portato ai microfoni Lothar Matthäus, una delle leggende del calcio tedesco. Il celebre ex campione, che vanta una carriera straordinaria con il Bayern, ha avuto molto da dire non solo sul club bavarese, ma anche sull’Inter, tanto che sul sito ufficiale dei nerazzurri è presente una scheda a lui dedicata. Lothar ha commentato anche il lavoro di Simone Inzaghi, ritenendo che la sua panchina sia tra quelle che reggono con maggiore solidità in un panorama, quello della Serie A, caratterizzato da frequenti cambi di allenatore.
Matthäus ha espresso le sue riflessioni anche sui recenti cambi panchina in Italia, ma non solo: il fenomeno dei cambi di allenatori in corso di stagione sta interessando anche altri campionati di primissimo piano, dalla Premier League alla Liga spagnola, fino alla Ligue 1 francese. In tutti questi contesti, le squadre hanno scelto di cambiare guida tecnica in momenti cruciali della stagione, una tendenza che non accenna a fermarsi.
Ma chi è davvero Lothar Matthäus? Prima di soffermarci sulle sue considerazioni riguardo il match di Champions e sullo stato attuale del calcio (tra le nostre news generali), è necessario ripercorrere i suoi successi. Con una carriera che ha spaziato tra il Bayern Monaco, la nazionale tedesca e i successi internazionali, Lothar ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio mondiale.
Carriera e momenti importanti di Lothar Matthaus
Lothar Matthäus, nato il 21 marzo 1961 ad Erlangen, è considerato uno dei più grandi calciatori della storia. Ha ricoperto ruoli da centrocampista e difensore, conquistando con la nazionale tedesca il campionato europeo nel 1980 e il Mondiale 1990, dove ha anche vestito la fascia da capitano. Matthäus ha vinto il Pallone d’Oro nel 1990, diventando il primo giocatore dell’Inter a ricevere tale onore, e nel 1991 è stato nominato calciatore dell’anno FIFA.
A livello di club, ha iniziato la sua carriera al Borussia M’gladbach, prima di trasferirsi al Bayern Monaco, dove vinse tre campionati tedeschi e una Coppa di Germania. Nel 1988, il trasferimento all’Inter segnò un punto di svolta: qui ha vinto lo scudetto 1989, la Supercoppa italiana e la Coppa UEFA nel 1991. Dopo il ritorno al Bayern Monaco, ha vinto ulteriori titoli, tra cui altri campionati e coppe tedesche. La sua carriera internazionale è altrettanto impressionante: con la Germania, ha giocato in cinque Mondiali (dal 1982 al 1998), stabilendo il record di presenze nelle fasi finali, e ha partecipato a quattro Europei.
Concludendo la sua carriera da giocatore nei MetroStars nel 2001, ha intrapreso una carriera da allenatore, con esperienze in vari club e selezioni nazionali. Matthäus rimane un simbolo del calcio mondiale per la sua versatilità, leadership e impatto sia in campo che fuori.
Le affermazioni su Bayern Inter e sul calcio italiano
Lothar Matthäus ha parlato della partita tra Bayern Monaco e Inter, (come mostrato su questo sitoweb) esprimendo fiducia nelle possibilità dei nerazzurri di sfruttare le difficoltà del Bayern, che è privo di alcuni giocatori chiave a causa di infortuni. Ha sottolineato che l’Inter non dovrebbe limitarsi a difendersi, ma spingere in attacco per non rischiare di concedere il controllo del gioco ai tedeschi. Ha elogiato l’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, per la sua stabilità e il buon equilibrio tra titolari e riserve, menzionando anche i giocatori provenienti dalla Bundesliga, come Pavard e Mkhitaryan. Matthäus ha inoltre elogiato Joshua Kimmich come uno dei migliori giocatori del Bayern, sottolineando il suo ruolo di leader in futuro, e ha parlato della battaglia di centrocampo tra le due squadre, considerando Kimmich il più completo. Ha anche discusso della competizione tra le squadre nelle diverse competizioni, notando che l’Inter può essere competitiva se riesce a bilanciare fatica e riposo. Infine, ha ricordato la storica eliminazione del Bayern nel 1989, evidenziando come nel calcio tutto sia possibile, anche un’impresa inaspettata come quella dell’Inter in quell’occasione. Critico sui troppi cambi panchina facili, analizzando tra i casi anche la Juventus.